Onda su onda

Finalmente sono riuscito a farmi una giornata al mare. Una giornata piena e intensa, intendo. Ero già stato per un paio d’ore in spiaggia con uno dei miei nipoti ma oggi sono riuscito a stare molto di più. Ho la schiena rossa, non mi sono ancora fatto la doccia e sento sulle labbra il sapore del mare. Fantastico.
Tutto è nato ieri sera, quando, a cena da mia sorella ho chiesto se mi prestava suo figlio grande per un giorno. Non faccio favoritismi tra i miei nipotastri ma lui, il figlio del Gransassista, lo conosco da più tempo e sono, orgogliosamente, il suo padrino. Era un pò che non lo tenevo e mi mancava la sua compagnia.
Stamane mi sono alzato di buon ora, ho provato a scrivere qualcosa ma proprio non mi veniva in mente nulla da raccontare, eppure di cose ne sono successe un sacco, quindi mi sono messo a guardare serie tv americane sino all’arrivo del messaggio di mio cognato: ” si è svegliato!” Ho indagato se il ragazzo avesse ancora voglia di farsi la giornata con lo zio, e mi è andata bene.
Mi preparo di corsa, vado a casa sua, e dopo aver visto mio cognato in mutandoni celesti a righe partiamo per andare in stazione.
Il ragazzo è presente e iniziamo subito a intenderci . Giunti in spiaggia facciamo il bagno, sguazziamo tranquilli, io lo lancio in aria facendo una cosa che chiamo “Nanopulta” e lui se la gode.
Mi chiedo per quanto ancora mi chiederà di farla.
Guardiamo video divertenti sui nostri cellulari, poi pranziamo e decidiamo di fare uno scherzone a mia sorella. Raccontiamo barzellette e decidiamo di farci due passi. Poi la domanda:
“Zio ma è vero che te ,da piccolo, facevi le gare di bicicletta al paese?”
E io a raccontare tutte le boiate fatte da ragazzino, con gli amici di sempre, tutte le nostre imprese, le nostre avventure. Lui mi racconta le sue , ridendo forte, a metà tra incredulità e stupore.
“Dovremmo lasciare i cellulari a casa!” è la sua sorprendente conclusione.
Il cuore di questo zio si è fatto ghiaccio al sole per un magnifico istante.
Siamo tornati in spiaggia, abbiamo lottato contro le onde, vincendo platealmente,  poi siamo rincasati e di nuovo, il nano malefico, mi spiazza con una domanda
“Zio ma tu hai mai fatto il bullo?”
Come in una confessione al contrario gli ho detto tutto, ho cercato di spiegare non tanto quello che facevo ma con che animo lo facevo, è difficile far capire cosa sia la bonaria goliardia a un ragazzino, ma lui è furbo e credo abbia inteso.

L’ho riportato a casa, rivedendo mio cognato per la seconda volta in mutande in un solo giorno, e ora sono qui che scrivo e racconto una giornata normale, bella ma assolutamente quotidiana.
Ma si può scrivere, mi chiedo, qualcosa di più meraviglioso?

2 pensieri riguardo “Onda su onda”

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