Le nebbie eterne

Venerdì mattina lo inizi male, a tal punto che avresti preferito mettere il sale nel caffè.
Ti alzi, svegliato dal dolce suono di clacson sotto casa tua, e lentamente vai verso la cucina dove prepari la caffettiera che dovrebbe darti un poco di energia. Poi guardi  che giorno è sul tuo calendario, dove sono riportate le foto di posti bellissimi, e il tuo sguardo arriva sulla finestra che dà sull’esterno e vedi le nebbie piemontesi che incombono e coprono il poco panorama che in genere ti concede un poco di piacere. L’antitesi tra calendario e realtà già ti fa salire l’odio e la rabbia, ma non basta! Ti accorgi che è ottobre,il che ti riporta alla realtà molto più del caffè che intanto hai bevuto.
Devi pagare l’affitto, il padrone di casa, per quanto persona gentile, è intransigente. Vai al computer, accedi alla tua banca  on line, fai l’operazione e poi, subito dopo, ti senti povero.
Le nebbie eterne sono ancora fuori dalle tue finestre e te scendi,  in tuta, a prendere la posta, e scopri la seconda mazzata della giornata. 

Per citare una vecchia canzone : ” l’estate sta finendo” anzi è proprio finita! Non a caso arrivano le prime bollette per il riscaldamento. Hai il sospetto che siano degli insoluti della stagione precedente ma poco importa, tanto devi darglieli i soldi!
Torni in casa, altro caffè, quello semi-tiepido rimasto nella macchinetta, te ne accendi una e ti senti molto bohemien!
Soppesi l’idea di darti all’assenzio e riscaldare la casa con il calore animale, comprandoti una mucca da tenere in salotto, ma torni poi alla realtà e ti prepari per uscire. Fa fresco, per non dire freddo, e indossi la tua prima giacca mentre speri che arrivi qualcuno a dirti che il venerdì è finito alle nove del mattino.
Esci profumato e pulito, e ti dirigi, a piedi, verso il bacomat più vicino. Quando arrivi lui ti guarda voglioso,e geme di piacere quando infili la tessera dentro lo sportello.
“Vuoi fare un prelievo, vero?” chiede il maledetto.
“No sono passato a salutare!” vorresti rispondere, ma tanto i soldi li prendi eccome mentre tutto, intorno a te, diventa Mordor o qualche altro postaccio pieno di nebbia.
Cammini, almeno quello ti piace farlo, e vai verso lo sportello della ditta che ti eroga il gasolio.Entri e , di nuovo, seppur vestito per bene , pulito e stranamente in forma, ti senti di nuovo povero. Da dietro occhiali profondi le segretarie di un qualche megadirettore ti guardano come le iene guardano una carogna. Ci provi a fare lo splendido, davvero, ma ti esce una battuta che nemmeno Martufello vorrebbe fare!
Poi fai un errore clamoroso, chiedi qualcosa. Allora la segretaria prende un telefono, fa un numero, e , vi giuro, non dice una parola al ricevitore! Ti guarda e ti indica di andare a un bancone bianco, degno di una reception di un pronto soccorso.
Da lì a poco compare un tecnico, ha dieci anni meno di te, e ti guarda con supponenza e orgoglio professionale. Gli fai la stessa domanda e lui, un poco offeso, sostiene che il loro sistema è perfetto.
Tu sorridi, lui no.
Tu gli dici che non esiste sistema perfetto, lui ti fa capire che sei un imbecille.
Tu lo vorresti uccidere, lui capisce e spiega meglio.
Poi te ne esci e lì ad aspettarti c’è lei, grigia e sovrana, la nebbia.
Sospiri, te ne fumi un’altra, e procedi verso casa decidendo però di meritarti almeno un cappuccino, entri in un bel locale , la barista è sexy e gentile e te sorridi mentre ti metti al tavolino e ti leggi un articolo su un quotidiano messo a disposizione.
Prendi il tuo tempo, ti rilassi un poco e osservi il panorama, di nuovo.
Il sole sta spaccando in due, la grigia signora, alla fine, se ne sta andando.
Esci dal bar con un sorriso soddisfatto sulle labbra e osservi il sole. Ti senti apposto, più povero, ma almeno in pari.
E d’improvviso anche il venerdì ti sta più simpatico!

1 commento su “Le nebbie eterne”

  1. Ma dai…..mica si vive solo con il sole……altrimenti l’inverno diventa un incubo 😉 Buon fine settimana 🙂

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