E’ di nuovo domenica, una di quelle domeniche di agosto in cui vorresti solo dormire, in cui il letto diventa più morbido, più fresco, assolutamente troppo invitante per alzarsi e riprendere la vita normale.
Devi ugualmente destarti, renderti presentabile, bere il tuo caffè, accompagnato magari da un succo d’ananas di cui ti sei scoperto goloso quest’estate. Scendi le scale e ti dirigi in cucina e lì ad aspettarti che un Gransassista, di cui ho già ampiamente parlato, tua sorella, tua madre, e tutti ti guardano in modo strano. Ti specchi nella tazza augurandoti di non aver cambiato fisionomia durante la notte, o che non ti sia spuntato il terzo occhio sulla fronte. Te lo meriteresti anche il terzo occhio della conoscenza, ma questo è un altro discorso.
“Oggi andiamo al mare!” dice qualcuno.
Tu sei pure felice, povero ingenuo bipede che non sei altro, perché sai che in spiaggia un’altra oretta di sonno non te la toglierà nessuno.
“A piedi!” sottolinea il Gransassista con quel tono di sfida e sarcasmo che viene accentuato dalla tazza di Ben Ten da cui sta sorbendo il suo caffè. Continua a leggere Pessime Abitudini
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Gotti e Botti
E’ venerdì sera quando un mio amico, già citato tra i mie articoli, passa a prendermi davanti a casa. Nella sua utilitaria bianca c’è quella che , tra poco più di una settimana, sarebbe diventata sua moglie. Lui è un Cacciattore, lei è Sarda.
Percorriamo la strada che ci porta dal mio paesello alla nostra destinazione in poco tempo, scambiandoci battute, ascoltando musica e facendo, mediamente, gli imbecilli. Ma così, in amicizia , senza professionismo alcuno. Parcheggiamo e facciamo una rampa a piedi, circa ottocento metri di sana e buona salita e ci prepariamo a un evento fisso del panorama estivo locale: la festa di paese.
Pizza e torta di riso.
Sono tornato a Genova ieri. Mia madre doveva partire per le terre di Puglia e abbiamo colto l’occasione per farla lavorare un poco incontrandoci tutti, o quasi, da lei con la scusa dei mondiali.
Alle sei, stranamente, eravamo in pole position: birre gelate, mega schermo matriarcale e la cena quasi pronta.
Lo viviamo intensamente il mondiale in famiglia , ognuno a modo suo.
Le mie sorelle , che in genere ostentano un elegante e femmineo distacco , si scatenano in urla feroci e insulti di vario genere, bevono Moretti e poco ci manca che lancino fumogeni in salotto.
Mio cognato, il Gransassista, generalmente più appassionato, si chiude in un ostinato silenzio, parla a monosillabi gutturali e scatta a destra e manca con la testa.
I nani, i miei nipoti, fanno le veci della curva: gridano, fanno cori, subiscono le cariche dei genitori che impongono il silenzio.
L’altro mio cognato, il Naturalista, uomo di legge e dal look forense, si presenta smanicato ed emozionato come un bambino, recando due teglie di pizza fatta , a suo dire, con la pasta madre di Amurabi.
Mia madre prepara cibo per titani, quasi dovesse ospitare la nazionale a fine partita: peperonata, funghi trifolati, affettati, carciofini, e la torta di riso che le viene sempre così bene.
Tutto pare pronto per una serata mondiale.
Come è finita lo sapete tutti, abbiamo perso in modo strano, almeno per quello che ne capisco io.
Uno dei miei nipoti, il più grandicello, l’ha presa proprio male e si è chiuso in un ostinato silenzio, gli altri due, tifosi della domenica e del martedì pomeriggio, invece si sono messi a giocare.
E gli adulti? Gli adulti hanno messo un tavolo nel terrazzo e lo hanno riempito di libagioni. Hanno mangiato e bevuto, hanno esorcizzato la sfortuna e quel poco di malcontento che si crea dopo un delusione del genere. Alla fine della partita non si è parlato poi molto, anzi quasi non è saltato fuori l’argomento, tanto che, mi è venuto da pensare che, contro la malinconia e la delusione ci sia un ricetta semplice: pizza e torta di riso!!
Viaggi e Miraggi
Sarà una settimana intensa questa, me lo sento.
Ci sono un sacco di cose da fare e un sacco di questioni da risolvere. Ci sono i mondiali di calcio, la partita della nazionale, ci sono appuntamenti a cui non posso proprio mancare. Devo anche fare qualche lavatrice che i miei cassetti sono vuoti.
Ovviamente non è una sorpresa questa, sono pronto e ben disposto a fare tutto, ma stamane, quando è suonata la sveglia mi sono alzato di malavoglia. Continuavo a ripetermi che era troppo presto e che il letto sembrava comodissimo. Continua a leggere Viaggi e Miraggi
Non ho l’età!
Onestamente l’articolo avrei dovuto intitolarlo “non ho più l’età” ma non ho resistito alla citazione. E’ qualche giorno che non scrivo, una specie di piccolo blocco dopo un paio di giorni davvero creativi, la vena, si sa, quando non si è più ragazzini si esaurisce presto. Se poi si aggiunge una connessione scadente allora il quadro diventa completo.
Ma questo nomade qui non se ne è stato con le mani in mano, sia chiaro. Il caldo, la noia, la chiavetta che fa la matta, mica mi hanno fermato. Non sia mai. Continua a leggere Non ho l’età!
Senza Identità
Mi sono svegliato alla solita ora stamane, voglia di caffè e di sigarette, anche se sto smettendo. Mi sono lavato la faccia con calma e ho guardato a lungo lo specchio pensando se farmi o no la barba. Alla fine ho deciso che essere brutto con o senza non faceva poi tutta questa differenza.
Tra un mese devo partire per un viaggetto con un amico, andremo in terra pugliese per goderci il mar Ionio e fare un dieci giorni da uomini: prevedo già fiumi di birra e discorsi sconci.
Siccome sono un nomade ma non un gran viaggiatore, c’è differenza credetemi, ho chiesto a una delle mie zie, le amiche di mia madre, di aiutarmi con la prenotazione aerea. A me piace stare con i piedi per terra se devo volare , lo ammetto, un poco mi agito. E’ una cosa di famiglia, voglio credere.
Cadenze e passi di danza
Oggi sono tornato a casa dopo qualche giorno passato in Liguria. E’ sempre una sofferenza staccarsi dalle terre natie per tornare a Mordor… cioè in Piemonte.
Siccome sono un nomade vero prendo il treno e in stazione ci vado con lo zaino da trekking , quasi partissi per chissà quale viaggio. Faccio la faccia seria, guardo tutti come se andassi alla conquista dell’Everest e cammino a passo spedito, batto persino la cadenza militare nei momenti peggiori! E’ una finta, lo so bene, ma garantisce il posto singolo sui regionali, e quindi poter stendere le gambe, ed è un ottimo refrattario per gli attacca bottone. In altri tempi, lo ammetto, ero meno orso!
In genere dormo come un cane in treno: metto le cuffie, una playlist selezionata, e mi spingo un cappello sugli occhi ma oggi , va a sapere perché, di dormire non mi riusciva. Passo le stazioni, una per una, alla fine tolgo anche gli auricolari, quasi dessero fastidio. Mi gratto barba e testa non comprendendo il disagio e mi preparo al tedio del viaggio in solitaria.
Poi una voce, un canto, intonato, leggero, divertito.
Una ragazzina prende a cantare la canzone che gli rimbomba nelle orecchie a voce alta, senza urlare però.
Il volto del controllore diventa una maschera di indecisione tra il dovere e il piacere, la vecchia alla mia destra biascica qualcosa sul duce, presumo, le amiche della ragazza arrossiscono , e lei? Meravigliosamente canta per qualche attimo ancora rendendo il regionale Genova- Alessandria , per un istante, un palcoscenico surreale.
Avrei dovuto applaudire, lo so, ma da buon genovese mi sono goduto lo spettacolo gratis!
Vicini e Lontani
Ieri non stavo proprio bene, insomma, non che fossi prossimo alle mie ultime ore, ma per una cosa o per l’altra me ne sono dovuto stare asserragliato in casa tutto il giorno.
Capirete che un nomade come me patisce parecchio a starsene chiuso senza la possibilità, anche solo per svagarsi un attimo, di farsi due passi in santa pace. E’ per questo che ho messo la sveglia presto questa mattina, nella speranza di stare meglio, e , notato un miglioramento, sono uscito per fare una passeggiata che adoro. Ho già parlato della fortezza nei pressi della mia dimora, ma non mi stanco mai di percorrerla , soprattutto la mattina presto che è deserta. Continua a leggere Vicini e Lontani
Corso Aldo Gastaldi
Per l’affascinante rubrica “Street of the Week” vi propongo una misconosciuta via di Genova: Corso Aldo Gastaldi,
Per chi non lo sapesse, e per dovere di cronaca, informo che il personaggio cui è dedicato lo stradone è questo qui. Come al solito per una via di collegamento hanno scelto un tipo niente male, uno che il fatto suo lo conosceva bene.
E doveva essere uno tosto davvero, perché la via, prima, era dedicata nientemeno che a Giulio Cesare!
Si può parlare di revisionismo quando si tratta di strade? Non lo so, a voi la risposta. Continua a leggere Corso Aldo Gastaldi
Cowboy e Skateboard
Ho passato un week end con uno dei miei nipotini, che io chiamo affettuosamente nani in omaggio alla razza fantasy del Signore degli Anelli.
Come nel libro sono piccoli, scatenati e , almeno con lo zio, sufficientemente violenti. Colpa mia, sia chiaro.
Mia sorella doveva andare a non so quale convegno in terra marchigiana insieme al marito e così mi ha chiesto di adempiere ai miei doveri di zio, cosa che faccio sempre molto volentieri, quando ne ho la possibilità.
Me lo hanno portato venerdì e se lo sono ripresi domenica pomeriggio, ammetto che era la prima volta che dovevo stare così tanto, da solo, con uno di loro. E’ stata quasi una prova generale per me che non ho figli. Continua a leggere Cowboy e Skateboard